Quarcheduno sa che er blogghe mio l'ho chiamato VIA DELLA POLVERIERA che sarebbe quela via a du' passi dar Colosseo, indove io e antri tre fratelli mia semo nati dar '928 ar '937. E cche vor di' direte voi? Gnente, tanto pe' favve sape' e vede' sia quer portone der palazzo che, seconno me, c'avrà più de cent'anni. e anche li strumenti che mi madre adoperava pe facce aritrova' er lume de la raggione (mettemola così). Io' l'ariconfesso, so' stato quello che, armeno fino a diciott'anni, la perdevo spesso.
9 commenti:
Ammazza!
Strumenti un po' inquietanti. Eppure, se hanno contribuito a renderti quello che sei, vien da pensare che forse l'idea di usarli (il meno possibile, s'intende) non sarebbe educativamente del tutto sbagliata... :-))))
Un abbraccione (senza colpi di battipanni). :D
Caro Ando spesso noi anziani viviamo dei vecchi ricordi, questo però è un po inquetante:)
Ciao e buonsettimana caro amico.
ah ah ah. Immagino tua madre che t'insegue col battipanni:-). Secondo me l'educazione di un tempo - anche se condita di schiaffoni - non era così male, perché ci ha insegnato a rispettare gli altri. Oggi invece col battipanni hanno dimenticato anche l'educazione. Non s'usa più.
Grande Aldo. Il battipanni lo usava pure mia nonna. Ed io ero abbastanza "scostumata" da bambina!
Interessante sapere che il portone ha più di cento anni. Quelli di oggi durano molto molto meno. Riguardo agli strumenti di rieducazione, ricordo che mi madre usava le ciabatte e mio padre non ha mai alzato un dito su di me.
Abbraccio caro
Dovevi essere una lenza...
Ma già sinmpaticissimo, immagino.
Cristà
no noi sti strumenti non li avevamo in casa, pappà usava la cinta dei pantaloni... e la ragione tornava almeno per qualche giorno
mi piacerebbe etnrare in contatto con qualche " abitante " anziano di via Polveriera !!!
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